Come già avvenuto in tutti i progressi tecnologici, anche il metaverso porterà in dote qualcosa di positivo. È quanto affermato dal game designer Fabio Viola. Autore di giochi, scrittore e sceneggiatore, Viola ci spiega i segreti del metaverso e ci aiuta a riflettere su quali sono le opportunità di quello che viene definito il “web 3.0”.
Cos’è il metaverso?
È un termine che ha preso la ribalta soprattutto nell’ultimo anno, dopo che l’annuncio di Facebook del cambio di posizionamento con la sigla “meta”. In realtà, dal mio punto di vista, tutte quelle che sono le caratteristiche del metaverso esistevano già da tempo all’interno dell’industria dei videogiochi.
I metaversi sono degli spazi digitali intermediati da degli avatar, in cui si interagisce grazie a delle monete non ufficialmente riconosciute dagli Stati, chiamate criptovalute. I metaversi sono caratterizzati da una forte spinta verso l’interazione, con gli utenti chiamati a costruire, edificare un terreno, interagire con altri avatar. Di base, è ciò che accade da oltre 20 anni all’interno dei videogiochi online, dove sono nate economie “free to play” ad accesso gratuito che permettono la creazione di oggetti che è possibile rivendere, con la sola differenza che al posto delle criptovalute ci sono monete virtuali.
Ciò che sta avvenendo oggi con il metaverso è solo un avanzamento tecnologico, possibile grazie all’evoluzione dei blochchain, delle criptovalute e degli nft, che stanno pian piano permettendo l’abilitazione di nuovi spazi, non sostitutivi di quelli reali, ma interconnessi. Prima della fine della decade, comunque, non avremo il metaverso così come viene immaginato e descritto: al momento abbiamo piattaforme di metaverso basilari.
Esiste un regolamento per il metaverso?
Essendo i metaversi attuali delle piattaforme private, non esiste ancora una regolamentazione internazionale in merito, per cui ciascun creator è libero di stabilire le proprie regole all’interno del metaverso ideato. Il tutto avviene all’interno dei server appartenenti ad aziende private, le quali hanno comunque il controllo di tutto ciò che accade.
Questo può portare a furti d’identità, oppure alla cessazione di attività da parte di alcune aziende che hanno raccolto dati sensibili appartenenti agli utenti. Esistono ancora questioni legate alla privacy, alla credibilità dell’account virtuale, in quanto non c’è ancora una connessione vera tra chi siamo nella vita reale e l’avatar presente nelle piattaforme digitali.
A tutto questo, ovviamente, si lega anche una scarsa alfabetizzazione digitale, un discorso che prescinde dai metaversi. Molte persone che stanno acquistando cripto o scambiando nft non hanno una forte alfabetizzazione digitale: questo può portare ad una maggiore esposizione alle frodi in rete.
Verso un metaverso più sicuro
Per usufruire delle opportunità del metaverso in tutta sicurezza, occorrerà avere in futuro dei protocolli comuni tra le varie piattaforme, invece di creare degli account validi per ciascun metaverso. Occorrerà anche un avanzamento di sicurezza delle blockchain attualmente in uso ed un’alfabetizzazione digitale che dovrà avvenire a partire dalla scuola. Il digitale è parte integrante del nostro essere: non si può arrivare impreparati.
Perché il metaverso migliorerà la vita delle persone
Come già accaduto in tutti i progressi tecnologici, anche il metaverso porterà in dote qualcosa di positivo se utilizzato in maniera corretta; è già successo in passato con il cosiddetto “web 1.0”, che permise a privati ed aziende di raggiungere più persone e di trasferire conoscenze in maniera rapida ed efficace, e con il “web 2.0” che attraverso i social ha fatto nascere nuove professioni e forme di e-commerce. Nuove opportunità arriveranno entro la fine della decade con il web 3.0, che si baserà molto sulla content creation economy con nuove opportunità lavorative per designer, architetti, streamer e per coloro che ad esempio disegnano i mondi virtuali o giocano e allenano i personaggi virtuali per conto del proprietario.
Il principale vantaggio legato al metaverso sarà un’interconnessione tra ciò che facciamo nella vita reale e ciò che accade nel mondo virtuale: non si parlerà più di alter ego, ma di singole persone che potranno continuare ciò che facevano nella vita reale all’interno delle piattaforme online, e viceversa.