I prodotti alimentari immessi sul mercato sono sicuri per la salute perché soddisfano leggi nazionali, regolamenti comunitari e requisiti internazionali volontari, però talune volte, può accadere che le industrie alimentari si rendano conto di anomalie nel prodotto, perciò devono attuare delle misure sicure di prevenzione.
Le industrie alimentari e gli importatori devono avere procedure in atto per il richiamo e il ritiro dal mercato di alimenti pericolosi o non idonei al consumo.
Vediamo più precisamente cos’è il richiamo di un alimento dal mercato. Quando un alimento viene immesso nel mercato e raggiunge gli scaffali della vendita e potrebbe minacciare la salute pubblica, ad esempio con la presenza di uno o più batteri non consentiti presenti nell’alimento; oppure con la mancata segnalazione in etichetta di uno o più allergeni; oppure con la presenza di corpi estranei; viene effettuato il richiamo del prodotto.
Il richiamo comporta una comunicazione esplicita da parte dell’azienda ai consumatori e ai rivenditori, informandoli sul motivo per cui il prodotto non dovrebbe essere consumato o utilizzato.
Sul prodotto venduto negli scaffali del supermercato viene affisso un cartello dove viene spiegata la motivazione del richiamo e la seguente dicitura “.. se in possesso del prodotto soggetto a richiamo siete pregati di riportare il prodotto presso il nostro punto vendita per la sostituzione o il rimborso”.
Il ritiro, invece è un processo attraverso il quale un prodotto alimentare, sempre per le stesse motivazioni, non ancora pervenuto sugli scaffali del supermercato o punto vendita, viene rimosso dal mercato o dal canale di distribuzione al fine di prevenire danni alla salute dei consumatori.
Anche questa azione può essere intrapresa a causa di preoccupazioni sulla sicurezza alimentare, contaminazioni, etichettatura inaccurata, o altri motivi che mettono a rischio la salute del consumatore.
Nel processo di ritiro e richiamo, la tracciabilità è essenziale (Reg. CE 178/02) per garantire la completezza delle informazioni e la rapidità dell’intervento, garantendo la tempestiva individuazione delle unità coinvolte e permettendo alle aziende di identificare i consumatori e i rivenditori.
I richiami vengono effettuati di solito attraverso cartellonistica presso il punto vendita, comunicazioni da parte dei distributori, nei casi più gravi come potenziale presenza di
C. Botulinum, anche attraverso mezzi stampa ufficiali, poiché letale per la salute.
Tutti i richiami di prodotti sono visionabili sul sito istituzionale https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_3_5.jsp?menu=notizie, ed aggiornato costantemente.
Al fine di rendere agevole per il consumatore l’individuazione del prodotto oggetto di richiamo, questo deve contenere almeno le seguenti indicazioni:
- denominazione di vendita;
- marchio del prodotto;
- nome o ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato;
- lotto di produzione;
- marchio di identificazione dello stabilimento, ove applicabile;
- nome del produttore e sede dello stabilimento;
- data di scadenza o termine minimo di conservazione;
- descrizione peso/volume unità di vendita;
- motivo del richiamo: descrizione precisa del pericolo che ha determinato il richiamo del prodotto.
- le istruzioni al consumatore per la gestione del prodotto acquistato, nonché ulteriori eventuali avvertenze, incluse le modalità per contattare l’assistenza clienti (numero verde, indirizzo e-mail, ecc.)
- fotografia del prodotto, così come si presenta al consumatore all’atto dell’acquisto.
Richiamo di prodotto Ortomad del 30/04/2024
Dott. Francesco D’Agostino – biologo Agro Alimentare e della Nutrizione