I rischi associati all’uso di OGM nell’alimentazione e nell’agricoltura convenzionale

I rischi associati all’uso di OGM nell’alimentazione e nell’agricoltura convenzionale

Dott.sssa Isabella Rolli

Gli organismi geneticamente modificati sono piante o
microorganismi il cui genoma (vale a dire l’insieme dei geni che
caratterizza ogni organismo vivente) è stato modificato,
introducendo un gene preso da un altro organismo, mediante
tecniche di ingegneria genetica.
Lo scopo è quello di migliorare alcune caratteristiche delle piante,
degli animali o dei microorganismi come, ad esempio, la qualità, la
resa, la resistenza alle malattie e agli ambienti ostili, la
salvaguardia di specie a rischio.

Gli OGM tra i vari vantaggi potrebbero rappresentare un’alternativa
all’agricoltura convenzionale e all’uso massiccio di sostanze
chimiche e fitofarmaci. I prodotti OGM, infatti, sono più resistenti
e assicurerebbero il raccolto anche in caso di attacchi da parte di
parassiti o imprevisti climatici (es. siccità).
Le piante OGM sono anche in grado di produrre alimenti più ricchi
in alcuni micronutrienti come vitamine e sali minerali oppure meno
ricchi di alcune sostanze tossiche o che possono provocare
allergie.
Tutti questi miglioramenti produttivi possono essere un vantaggio
sia per i produttori che per i consumatori, in quanto si ottiene un
prodotto più sano e nutriente e con meno residui di sostanze
chimiche ma anche meno costoso.
Idealmente, gli OGM rappresentano dei prodotti che per le loro
caratteristiche, possono trovare ampio spazio sul mercato attuale;
tuttavia, i consumatori sono ancora molto scettici e vogliono
vederci chiaro riguardo questi prodotti così innovativi.

Un OGM può essere immesso sul mercato europeo, come alimento,
come mangime, o come prodotto destinato alla coltivazione, solo
dopo che sia stato autorizzato. L’autorizzazione tiene conto di una
procedura complessa che comprende la valutazione del rischio per
la salute umana, animale e per l’ambiente da parte dell’Agenzia
Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) in collaborazione con
le Agenzie nazionali degli Stati Membri deputate alla valutazione
del rischio in questo settore.
In Italia, ad oggi, è consentita la commercializzazione di prodotti
derivanti da piante geneticamente modificate, nel rispetto delle
regole di etichettatura.
Quindi quali potrebbero essere gli svantaggi dell’utilizzo di questi
prodotti? Innanzitutto, potrebbero contenere sequenze
allergeniche. Proprio per prevenire questa eventualità, la legge
prevede che tutti i raccolti e gli alimenti geneticamente modificati
debbano essere rigorosamente saggiati, caso per caso, al fine di
determinare un’eventuale allergenicità.
Un ulteriore sbarramento all’utilizzo degli OGM potrebbe essere a
livello ambientale. Il timore nasce dal fatto che, “costruendo” in
laboratorio alcune piante, queste possano essere infestanti ed
invasive e possano minacciare la biodiversità sia a livello animale
(ad esempio si potrebbero avere ripercussioni sugli insetti utili)
che a livello vegetale.

Nel processo di creazione degli OGM, spesso vengono utilizzati
geni provenienti da batteri o altri organismi. Questi geni possono
conferire resistenza agli antibiotici, il che potrebbe avere
implicazioni significative per la nostra capacità di trattare le
infezioni batteriche.
Un altro svantaggio, non di poco conto, potrebbe essere l’elevato
costo di ricerca, sperimentazione, produzione e autorizzazione
degli OGM. Difficilmente, quindi, i piccoli imprenditori potrebbero
sostenerne gli oneri di produzione e ciò farebbe ricadere il
monopolio degli OGM su multinazionali a svantaggio delle piccole
imprese locali.
Data l’incertezza che circonda i cibi geneticamente modificati, è
importante adottare un approccio prudente alla nostra
alimentazione. Prima di tutto risulta di fondamentale importanza
leggere le etichette e verificare se un prodotto contiene questi
ingredienti. Nel frattempo, di avere chiarezza in campo scientifico
riguardo la sicurezza dei cibi geneticamente modificati, potremmo
scegliere alimenti biologici che tendono ad essere prodotti senza
l’uso di OGM. Bisogna infatti continuare a informarsi e rimanere
consapevoli dei numerosi sviluppi nella ricerca sugli OGM, questo
può aiutare a prendere decisioni più informate sull’alimentazione.

La Dott.ssa Isabella Rolli è una Biologa nutrizionista, libero professionista dal 2017 a Leverano, Lecce
e provincia. Laurea magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana
nel 2014. Dal 2015 l’abilitazione alla professione di Biologo. Si occupa
inoltre di igiene e sicurezza alimentare, educazione alimentare per
adulti, bambini e adolescenti, cosmetici e formazione.

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